Agrobiodiversità

La riscoperta del ‘Pomodoro di Morciano’: un'importante opportunità

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«Durante i primi anni di studi universitari in quel di Bari, ho avuto la possibilità di comprendere realmente quanto fosse distante, non solo in termini chilometrici, la piccola realtà nella quale ho sempre vissuto dal grande contesto nel quale stavo per completare il mio percorso formativo. Molto spesso quando mi veniva chiesto da dove venissi, la mia risposta era “Da un piccolo paese del basso Salento” non specificando il nome del mio paese, Morciano di Leuca (LE), probabilmente sconosciuto a molti. Questo perché non sapevo che il “mio piccolo paese del basso Salento” fosse conosciuto, anche a centinaia di chilometri di distanza, come “il paese del Pomodoro”. Avevo compreso quanto una semplice varietà di pomodoro, che non avevo mai visto o addirittura assaggiato, potesse avere un legame così forte con i suoi abitanti, riscoprendo un’enorme risorsa da salvaguardare e tutelare.»

Con queste parole si apre il racconto di Massimo Cassiano, studente magistrale del Corso di Laurea in Scienze Agro-Ambientali e Territoriali dell’Università di Bari, che ci presenta le caratteristiche del ‘Pomodoro di Morciano’.

Chi ha salvato dall’estinzione questa preziosa risorsa genetica? Quali riconoscimenti ha ottenuto in questi anni? Chi si occupa oggi della sua tutela e valorizzazione?

Ringraziando Massimo per la sua eccezionale testimonianza di agrobiodiversità pugliese, lasciamo a voi, curiosi lettori, la continuazione della lettura per rispondere a questi ed altri importanti interrogativi.

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