Bo.Bio.Ga. è il progetto di recupero ambientale del Bosco di Gravina in Puglia e di valorizzazione della sua biodiversità attraverso la creazione di microfiliere gastronomiche.
L’area d'intervento è quella del ‘Bosco Difesa Grande’ che, con i suoi 5268 ettari di estensione, rappresenta uno dei più importanti complessi boscati spontanei della regione Puglia, caratterizzato da ambienti ritenuti di interesse prioritario ai fini della conservazione, secondo la Direttiva Habitat 92/43/CEE. Le formazioni vegetali presenti in questo bosco costituiscono un habitat ideale per numerose specie di rapaci e altre specie ornitiche di importanza comunitaria, nonché numerose specie faunistiche rare.
Una tragica vicenda ha colpito questo territorio nell’estate del 2017 quando il Bosco fu percorso dal fuoco per oltre il 50%. Da allora sono mancati interventi selvicolturali di recupero per il ripristino della biocenosi forestale.
Il progetto Bo.Bio.Ga., nato dalla consapevolezza della ricchezza naturale di questo territorio e dell’importanza del suo mantenimento, si propone di accelerare il ripristino della biocenosi forestale aumentando la resilienza e la resistenza alle avversità.
La realizzazione del progetto determinerà ricadute favorevoli sulle condizioni edafiche del suolo e sull’ambiente, aumentando la protezione idrogeologica e riducendo l’erosione. Anche la biodiversità del bosco potrà beneficiare di tali azioni, alle quali si aggiungeranno la valorizzazione delle specie spontanee eduli, tra piante e funghi, e l’introduzione di altre colture per la creazione di nuove opportunità di reddito.
Uno dei risultati attesi più importanti riguarda le nuove generazioni e, in particolare, la loro sensibilizzazione all’uso multifunzionale del bosco. Uno tra tutti è quello gastronomico: come si può vedere dalle immagini contenute nel presente contributo, si stanno già creando nuove ricette testando preparazioni a base di specie spontanee.
Vi va di seguire l’avventura dei ricercatori nel Bosco Difesa Grande?
Vi invitiamo a rimanere informati sugli sviluppi del progetto Bo.Bio.Ga. attraverso il sito www.bobioga.it.