Il festival culturale-scientifico della biodiversità pugliese
In occasione della Giornata nazionale della Biodiversità, la Regione Puglia anche quest’anno ha organizzato la “Settimana della biodiversità pugliese”, che si svolgerà dal 16 al 21 maggio prossimi, in continuità con le precedenti quattro edizioni.
Questa iniziativa, realizzata con il contributo del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, e coinvolgendo tutte le Università e i Centri di ricerca pugliesi con il coordinamento del Dipartimento di Scienze Agro-Ambientali e Territoriali dell’Università degli Studi Aldo Moro di Bari, è ormai un appuntamento conosciuto e atteso da un ampio pubblico, e non solo dagli addetti ai lavori.
La ‘Settimana’ è un’occasione di incontro e confronto, di scambio di conoscenze e approfondimento, di coinvolgimento e formazione, che confluiscono in un laboratorio di idee sul significato e sul valore del nostro ricchissimo patrimonio di biodiversità.
In questo periodo, in cui le Regioni sono impegnate insieme al Ministero a mettere a punto il nuovo Piano strategico nazionale per la politica agricola comune che dal 2023 rappresenterà la fonte di raccordo dell’intero sistema dei sostegni alle imprese agricole, il tema dell’agroecologia, quale modello in grado di soddisfare i principali requisiti di sostenibilità del sistema agroalimentare, nonché di assicurare la produzione di cibo in linea con il rispetto dell’ambiente, della salute e dei diritti degli agricoltori e dei consumatori, è centrale, e deve fondarsi su nuovi presupposti.
La tutela e la valorizzazione del patrimonio di biodiversità agricola, zootecnica e forestale presente in Puglia rappresenta un punto irrinunciabile nelle politiche di sviluppo rurale della Puglia, per il raggiungimento degli obiettivi di contrasto al depauperamento delle risorse naturali, di riduzione degli effetti del cambiamento climatico e di inserimento di giovani imprenditori nel settore agricolo, in linea con il contributo che l’agricoltura regionale potrà assicurare alla strategia del New Deal europeo e per il raggiungimento degli obiettivi dell’UE ‘dall’azienda alla tavola’.
Questa iniziativa, realizzata con il contributo del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, e coinvolgendo tutte le Università e i Centri di ricerca pugliesi con il coordinamento del Dipartimento di Scienze Agro-Ambientali e Territoriali dell’Università degli Studi Aldo Moro di Bari, è ormai un appuntamento conosciuto e atteso da un ampio pubblico, e non solo dagli addetti ai lavori.
La ‘Settimana’ è un’occasione di incontro e confronto, di scambio di conoscenze e approfondimento, di coinvolgimento e formazione, che confluiscono in un laboratorio di idee sul significato e sul valore del nostro ricchissimo patrimonio di biodiversità.
In questo periodo, in cui le Regioni sono impegnate insieme al Ministero a mettere a punto il nuovo Piano strategico nazionale per la politica agricola comune che dal 2023 rappresenterà la fonte di raccordo dell’intero sistema dei sostegni alle imprese agricole, il tema dell’agroecologia, quale modello in grado di soddisfare i principali requisiti di sostenibilità del sistema agroalimentare, nonché di assicurare la produzione di cibo in linea con il rispetto dell’ambiente, della salute e dei diritti degli agricoltori e dei consumatori, è centrale, e deve fondarsi su nuovi presupposti.
La tutela e la valorizzazione del patrimonio di biodiversità agricola, zootecnica e forestale presente in Puglia rappresenta un punto irrinunciabile nelle politiche di sviluppo rurale della Puglia, per il raggiungimento degli obiettivi di contrasto al depauperamento delle risorse naturali, di riduzione degli effetti del cambiamento climatico e di inserimento di giovani imprenditori nel settore agricolo, in linea con il contributo che l’agricoltura regionale potrà assicurare alla strategia del New Deal europeo e per il raggiungimento degli obiettivi dell’UE ‘dall’azienda alla tavola’.
Donato Pentassuglia
Assessore Agricoltura, Industria agroalimentare, Risorse agroalimentari, Riforma fondiaria, Caccia e pesca, Foreste - Regione Puglia.I percorsi della biodiversità: tra ricerca, tradizione e patriarchi di Puglia
La conservazione del patrimonio genetico di piante e animali, ma anche di popolazioni microbiche, è strettamente correlata al processo evolutivo che consente un continuo adattamento dell’intero agroecosistema ai cambiamenti in atto, tema oggi attuale, riguardante l’incidenza sempre più drastica delle modifiche del clima sulla produzione agro-forestale e sugli allevamenti. Assicurare un soddisfacente livello di agrobiodiversità significa disporre di un serbatoio naturale di variabilità genetica, fondamentale per supportare l’agricoltura come fonte sostenibile di cibo per le persone e gli animali.
La biodiversità è oggi saldamente integrata nella nuova strategia della Politica agricola comune; inoltre, ”lottare contro la perdita di biodiversità” è uno degli obiettivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza per l’agricoltura. Attraverso questi e altri strumenti, una ingente quantità di risorse sarà investita per costruire il futuro sostenibile del Paese e, quale parte fondamentale di esso, della nostra agricoltura.
La Puglia è una delle regioni europee più ricche di diversità biologica; da qui, nasce in tempi remoti quella agro-zootecnica, tramandata fino ai nostri giorni da chi ha custodito gelosamente la ricchezza delle varietà agrarie e delle razze locali di maggior interesse, preservandole dalla loro estinzione: è una storia antica, e l’hanno fatta i nostri agricoltori, dedicandovi lavoro, esperienza e conoscenze.
Da ormai un quindicennio sono attive in Puglia misure di tutela e salvaguardia della biodiversità agro-zootecnica e forestale regionale, rivolte sia agli agricoltori che al sistema della conoscenza, per la caratterizzazione e conservazione di questo prezioso patrimonio. Dal Gargano al Salento è stata strappata al’oblio e all’estinzione, recuperata e restituita al patrimonio comune, un’immensa base genetica, costituita dalle oltre 600 tra varietà vegetali e razze animali.
Con la legge regionale 39 del 2013 abbiamo ha avviato un convinto percorso, che negli anni ha consolidato le conoscenze acquisite e le esperienze maturate sul territorio, riportandole in un unico quadro strategico, e i risultati degli interventi sostenuti attraverso il piano di sviluppo rurale hanno posto le fondamenta per la loro riscoperta.
La conoscenza e la valorizzazione delle produzioni regionali autoctone in atto fanno crescere sempre di più l’interesse da parte degli operatori, dei consumatori e del mercato, e numerosi sono i casi di successo, i cui principali troviamo tra gli ortaggi, i cereali, le produzioni enologiche. L’applicazione del germoplasma nel miglioramento genetico porta a nuove combinazioni, più adatte a condizioni climatiche in mutamento e promette nuovi scenari per il contrasto alle nuove emergenze fitopatologiche che minacciano le nostre produzioni.
In sostanza, le nostre ‘antiche’ varietà, razze, cloni e popolazioni trovano posto in un’agricoltura evoluta, efficiente, ma anche sostenibile e rispettosa delle risorse naturali, non oggetto di conservazione ‘museale’, ma piuttosto di ricerca, nuova conoscenza, di sviluppo di realtà economiche locali e di filiere, di riscoperta di tradizioni e conoscenze legate ai territori rurali, di nuove tecniche e processi che ne accompagnano una economica coltivazione e trasformazione.
Scoprire, conservare e caratterizzare, e insieme conoscere storia e tradizioni dei territori rurali legate alla nostra agrobiodiversità, è una sfida che vede in campo sempre più soggetti e azioni. La sinergia tra i livelli istituzionali è imprescindibile, perché l’azione è per sua natura tipicamente ‘locale’, e quindi una grande attenzione deve essere rivolta al ruolo attivo degli agricoltori.
E quindi, peculiarità dell’azione della Regione Puglia è aver voluto integrare, nel percorso di scoperta e di conoscenza del nostro patrimonio, le pratiche e le tradizioni ad esso legate, e anzi facentene parte integrante, sulle tracce delle strade percorse dagli agricoltori, dalle loro famiglie e dalle comunità rurali; un aiuto prezioso ci è dato dai nostri ‘biopatriarchi’, straordinari custodi della nostra memoria collettiva, ancor prima che dei loro orti, vigneti o frutteti.
Tutelare la biodiversità della nostra agricoltura significa quindi anche conoscerne le radici, le tradizioni e le usanze, gli impieghi e le ricette che dai suoi prodotti si traggono. I saperi delle generazioni passate sono per noi patrimonio prezioso, perno dell’identità del nostro territorio, che fa della Puglia il luogo universalmente ricercato e apprezzato che conosciamo e in cui, fortunatamente, viviamo.
La biodiversità è oggi saldamente integrata nella nuova strategia della Politica agricola comune; inoltre, ”lottare contro la perdita di biodiversità” è uno degli obiettivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza per l’agricoltura. Attraverso questi e altri strumenti, una ingente quantità di risorse sarà investita per costruire il futuro sostenibile del Paese e, quale parte fondamentale di esso, della nostra agricoltura.
La Puglia è una delle regioni europee più ricche di diversità biologica; da qui, nasce in tempi remoti quella agro-zootecnica, tramandata fino ai nostri giorni da chi ha custodito gelosamente la ricchezza delle varietà agrarie e delle razze locali di maggior interesse, preservandole dalla loro estinzione: è una storia antica, e l’hanno fatta i nostri agricoltori, dedicandovi lavoro, esperienza e conoscenze.
Da ormai un quindicennio sono attive in Puglia misure di tutela e salvaguardia della biodiversità agro-zootecnica e forestale regionale, rivolte sia agli agricoltori che al sistema della conoscenza, per la caratterizzazione e conservazione di questo prezioso patrimonio. Dal Gargano al Salento è stata strappata al’oblio e all’estinzione, recuperata e restituita al patrimonio comune, un’immensa base genetica, costituita dalle oltre 600 tra varietà vegetali e razze animali.
Con la legge regionale 39 del 2013 abbiamo ha avviato un convinto percorso, che negli anni ha consolidato le conoscenze acquisite e le esperienze maturate sul territorio, riportandole in un unico quadro strategico, e i risultati degli interventi sostenuti attraverso il piano di sviluppo rurale hanno posto le fondamenta per la loro riscoperta.
La conoscenza e la valorizzazione delle produzioni regionali autoctone in atto fanno crescere sempre di più l’interesse da parte degli operatori, dei consumatori e del mercato, e numerosi sono i casi di successo, i cui principali troviamo tra gli ortaggi, i cereali, le produzioni enologiche. L’applicazione del germoplasma nel miglioramento genetico porta a nuove combinazioni, più adatte a condizioni climatiche in mutamento e promette nuovi scenari per il contrasto alle nuove emergenze fitopatologiche che minacciano le nostre produzioni.
In sostanza, le nostre ‘antiche’ varietà, razze, cloni e popolazioni trovano posto in un’agricoltura evoluta, efficiente, ma anche sostenibile e rispettosa delle risorse naturali, non oggetto di conservazione ‘museale’, ma piuttosto di ricerca, nuova conoscenza, di sviluppo di realtà economiche locali e di filiere, di riscoperta di tradizioni e conoscenze legate ai territori rurali, di nuove tecniche e processi che ne accompagnano una economica coltivazione e trasformazione.
Scoprire, conservare e caratterizzare, e insieme conoscere storia e tradizioni dei territori rurali legate alla nostra agrobiodiversità, è una sfida che vede in campo sempre più soggetti e azioni. La sinergia tra i livelli istituzionali è imprescindibile, perché l’azione è per sua natura tipicamente ‘locale’, e quindi una grande attenzione deve essere rivolta al ruolo attivo degli agricoltori.
E quindi, peculiarità dell’azione della Regione Puglia è aver voluto integrare, nel percorso di scoperta e di conoscenza del nostro patrimonio, le pratiche e le tradizioni ad esso legate, e anzi facentene parte integrante, sulle tracce delle strade percorse dagli agricoltori, dalle loro famiglie e dalle comunità rurali; un aiuto prezioso ci è dato dai nostri ‘biopatriarchi’, straordinari custodi della nostra memoria collettiva, ancor prima che dei loro orti, vigneti o frutteti.
Tutelare la biodiversità della nostra agricoltura significa quindi anche conoscerne le radici, le tradizioni e le usanze, gli impieghi e le ricette che dai suoi prodotti si traggono. I saperi delle generazioni passate sono per noi patrimonio prezioso, perno dell’identità del nostro territorio, che fa della Puglia il luogo universalmente ricercato e apprezzato che conosciamo e in cui, fortunatamente, viviamo.
Luigi Trotta
Dirigente di Sezione - Dipartimento Agricoltura, Sviluppo Rurale ed Ambientale - Sezione Competitività delle filiere Agroalimentari - Regione Puglia.Prima di tutto
Prima del 1986 il termine biodiversità non esisteva…
Ovviamente, la parola biodiversità non era neanche nella Costituzione italiana. È stata inserita finalmente l’8 febbraio 2022 dopo l’approvazione definitiva della Camera. Ora, l’articolo 9 della Costituzione italiana (“La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”) si completa con la frase: “Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni."
Ed è nell’interesse delle future generazioni che in Puglia, dal 2017, continuiamo ad organizzare la Settimana della Biodiversità Pugliese. Un’intera settimana. Siamo gli unici in Italia a dedicare una settimana di eventi alla biodiversità. Nel mondo si celebra la Giornata mondiale della biodiversità, il 22 maggio; in Italia è stata istituita la Giornata nazionale della biodiversità di interesse agricolo e alimentare (il 20 maggio); in Puglia celebriamo la biodiversità per un’intera settimana, perché ormai nel mondo ogni giorno è dedicato a qualcosa, ma un giorno passa in fretta, invece una settimana coinvolge di più…
Dopo la pausa forzata del 2020 (causa Covid) e l’edizione solo online dell’anno scorso, quest’anno torniamo agli eventi (numerosissimi) in presenza; ma in seguito al successo che ha riscosso l’edizione 2021 con l’organizzazione del Settimana(le) biodiversità pugliese (con oltre cento contributi di ricercatori e appassionati pugliesi), anche per questa quinta edizione proponiamo il Settimana(le) biodiversità pugliese con i contributi di progetti di ricerca, dipartimenti universitari, enti di ricerca, ricercatori, associazioni e cittadini speciali, appassionati di natura e benessere. Nonché contributi per le scuole.
Quest’anno biodiversità (in Puglia) fa rima con sostenibilità, identità e quantità. Sfogliate il programma e questo sito e capirete perché.
Ovviamente, la parola biodiversità non era neanche nella Costituzione italiana. È stata inserita finalmente l’8 febbraio 2022 dopo l’approvazione definitiva della Camera. Ora, l’articolo 9 della Costituzione italiana (“La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”) si completa con la frase: “Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni."
Ed è nell’interesse delle future generazioni che in Puglia, dal 2017, continuiamo ad organizzare la Settimana della Biodiversità Pugliese. Un’intera settimana. Siamo gli unici in Italia a dedicare una settimana di eventi alla biodiversità. Nel mondo si celebra la Giornata mondiale della biodiversità, il 22 maggio; in Italia è stata istituita la Giornata nazionale della biodiversità di interesse agricolo e alimentare (il 20 maggio); in Puglia celebriamo la biodiversità per un’intera settimana, perché ormai nel mondo ogni giorno è dedicato a qualcosa, ma un giorno passa in fretta, invece una settimana coinvolge di più…
Dopo la pausa forzata del 2020 (causa Covid) e l’edizione solo online dell’anno scorso, quest’anno torniamo agli eventi (numerosissimi) in presenza; ma in seguito al successo che ha riscosso l’edizione 2021 con l’organizzazione del Settimana(le) biodiversità pugliese (con oltre cento contributi di ricercatori e appassionati pugliesi), anche per questa quinta edizione proponiamo il Settimana(le) biodiversità pugliese con i contributi di progetti di ricerca, dipartimenti universitari, enti di ricerca, ricercatori, associazioni e cittadini speciali, appassionati di natura e benessere. Nonché contributi per le scuole.
Quest’anno biodiversità (in Puglia) fa rima con sostenibilità, identità e quantità. Sfogliate il programma e questo sito e capirete perché.