Agrobiodiversità

A spasso tra lo zafferano di Puglia

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Puglia e ‘zafferano’ è un binomio antico di secoli, che trova riscontro in numerosi usi e preparazioni tradizionali di alcune aree della nostra regione. Nella Grecìa Salentina, ad esempio, fin dal XV secolo è tradizione utilizzare questa spezia, ottenuta dagli stigmi del fiore del Crocus Sativus, per la preparazione di uno dei più antichi piatti regionali: la ‘Scapece Gallipolina’.

Nel Salento è possibile ritrovare documenti storici che attestano Gallipoli come porto di esportazione di prodotti tipici come «olio, terrecotte e zafferano» nel corso del XVII secolo; altri documenti storici riportano invece vertenze feudali circa il pagamento della “decima sullo zafferano”. 

Forti dell’antico legame con il territorio, ad oggi numerosi coltivatori pugliesi hanno riscoperto l’arte della coltivazione dello zafferano; tra questi l’azienda agricola “TerraNera”, sita in agro di Zollino (LE), affianca allo zafferano la coltivazione di legumi autoctoni e cereali, tutti coltivati in modo naturale, nel rispetto delle tradizioni e selezionando manualmente i prodotti migliori, come si faceva un tempo.

Quella di TerraNera è una storia di coltivatori che si tramanda di generazione in generazione da più di 300 anni; da sempre legata a legumi e cereali locali, già nel 1980 l’allora responsabile dell’azienda di famiglia, Raffaele Caracuta, aveva riscoperto la coltivazione dello zafferano. Oggi è Piero Caracuta a gestire l’attività familiare, che conta tra le sue coltivazioni circa 80 differenti varietà di legumi autoctoni del Salento, veri e propri tesori e testimonianze del passato. 

Piero ha voluto raccontarci, attraverso una colorata galleria fotografica, il mondo di TerraNera, dimostrandoci, ancora una volta, come nel lavoro giornaliero si possano fondere passione, tradizioni, speranze di un popolo, quello pugliese, che cura e nutre ogni giorno la propria terra.

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