Agrobiodiversità

Coltivare l'asparago selvatico si può: ecco alcuni pratici consigli

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Giarnera piccola è il nome dell'azienda fondata da Mauro Capaldo, un grande appassionato e custode della biodiversità locale, a cavallo tra i Monti Dauni e il basso Tavoliere, in agro di Ascoli Satriano (FG).

Pur svolgendo un altro tipo di lavoro, ha deciso di concretizzare le sue passioni sfruttando le competenze acquisite durante la scuola agraria, rivelatesi poi preziose per la realizzazione del suo progetto.

Spinto dai ricordi nostalgici della sua infanzia, in cui la vita scorreva più lentamente e di concerto al ciclo della natura, da anni si impegna per ricreare habitat naturali, rinunciando completamente all’uso di prodotti chimici in agricoltura, come pesticidi, concimi e fitofarmaci. 

Il suo obiettivo è di diversificare la produzione rigenerando al contempo un ecosistema ospitale all’insediamento di una variegata biodiversità vegetale e animale. Ad esempio, da circa tre anni ha destinato due ettari di terreno alla coltivazione di alberi di paulownia, una specie arborea multifunzionale che, da un lato, è nota per la sua elevata capacità di catturare ingenti quantità di anidride carbonica (rivelandosi un eccellente e “verde” alleato per il contrasto ai cambiamenti climatici in atto) e, d’altra parte, il nettare della sua abbondante e vistosa fioritura è molto ambito dalle api, la cui vita viene sempre più messa in discussione dalle moderne e aggressive pratiche agricole. Inoltre, i terreni coltivati non sono lasciati nudi, piuttosto si favorisce la colonizzazione e l’implementazione di specie spontanee per creare un sottobosco protettivo del suolo e delle forme di vita che accoglie. Ad esempio, anche la famosa chiocciola è stata reintrodotta in questo nuovo agroecosistema, proprio attraverso attive e dirette azioni di ripristino. 

Negli ultimi anni, Mauro sta sperimentando la coltivazione dell'asparago selvatico, a partire dal seme, consociandolo appunto con la paulownia e con l’ulivo.

Per scoprire come ci è riuscito, consultate l’allegato in fondo alla pagina.


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