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Piante Alimurgiche

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Agrobiodiversità, Scuole

Un video offerto dall'I.I.S.S. “Presta-Columella” di Lecce che, sotto la sapiente guida della dott.ssa Rita Accogli, responsabile dell’Orto Botanico dell’Università del Salento, ha sviluppato con le classi I A e II A dell’Istituto una interessante attività di erborizzazione delle piante alimurgiche presenti nel territorio salentino. 

Per la realizzazione dell’erbario sono stati sviluppati diversi step: 

  1. erborizzazione e raccolta; 
  2. identificazione botanica;
  3. essiccazione; 
  4. realizzazione di tavole d’erbario corredate di cartellino d’erbario.

In particolare, nel video sono spiegati i differenti passaggi eseguiti in compagnia degli studenti.

L’erborizzazione e la raccolta iniziano con la scelta dell’areale che si vuole studiare e con la scelta delle specie che si desidera includere nell’erbario. È importante raccogliere l’intera pianta, compresi gli organi sotterranei e pulire bene la radice dalla terra. L’identificazione, o determinazione del nome scientifico, va fatta con l’ausilio delle “chiavi dicotomiche”, uno strumento della sistematica che ci aiuta a identificare le specie vegetali, analizzando visivamente i loro caratteri morfologici, partendo dal fiore; per una corretta identificazione, occorre raccogliere la pianta nel momento della fioritura. 

L’essiccazione è la, delicata, fase successiva. Delicata, in quanto le piante devono essere essiccate correttamente, al fine di preservare i caratteri morfologici identificativi; in tal modo, anche a distanza di anni, si può correggere o confermare la determinazione effettuata al momento della raccolta. Per preservare l’aspetto naturale, le piante vengono posizionate tra fogli di giornale (meglio se dei quotidiani), ben stese e senza parti sovrapposte, accompagnate dal bigliettino che reca il nome e le informazioni sulla raccolta. Ogni foglio contenente una pianta da essiccare, viene interposto tra due tamponi realizzati con fogli di giornale, che hanno la funzione di assorbire l’acqua che fuoriesce dai tessuti delle piante durante la pressatura. Fogli e tamponi possono essere impilati e inseriti in una pressa da campo o sotto una pila di libri pesanti. La pressatura deve essere graduale: leggera durante la prima settimana, più pesante nei giorni successivi. 

Quando i campioni vegetali sono ormai completamente disidratati e pressati, possono essere fissati su cartoncini di medio peso. Le parti più consistenti del campione si fermano con fascette di carta a loro volta bloccate da spilli metallici. Ogni tavola d’erbario deve essere corredata di “cartellino d’erbario”, un’etichetta fissata in basso a destra del cartoncino che reca tutte le informazioni necessarie: nome scientifico, Comune, località, habitat, data, nome del raccoglitore, nome dell’identificatore e altre note rilevanti. L’assemblaggio dell’erbario avviene, organizzando i campioni in un raccoglitore o in un album, preferibilmente in ordine sistematico o alfabetico per facilitare la consultazione.


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