Foreste, Paesaggio e Ambiente

Il Bosco di Cancello Rotto: esperienze di Citizen Science e di Didattica in Ecologia nella città di Bari

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Foreste, Paesaggio e Ambiente, Scuole

Gli spazi verdi urbani possono essere degli utili laboratori didattici in cui svolgere attività di ricerca e conservazione della biodiversità, integrando le attività di formazione delle università con quelle della citizen science.

A Bari, nel quartiere Carrassi, è stata aperta al pubblico un’area verde denominata ‘Bosco di Cancello Rotto’. Le associazioni che gestiscono lo spazio promuovono attività di citizen science e di disseminazione della conoscenza su aspetti vari della biodiversità naturale ad un vasto pubblico, che coinvolge i residenti del quartiere ma anche quelli dell’intera città.

Tra le varie attività, ha preso forma un percorso di ricerca sullo studio degli aspetti ecologici del bosco. Tale ricerca è stata condotta dagli studenti del corso di laurea magistrale in Analisi delle Comunità e dei Sistemi Ecologici del Dipartimento di Bioscienze, Biotecnologie e Ambiente dell’Università di Bari. Il percorso di ricerca si è sviluppato simulando la commissione di uno studio agli studenti da parte dell’associazione Terre del Mediterraneo, al fine di poter valutare possibili impatti antropici sulla flora dell’area e ipotizzare proposte di fruizione da parte della cittadinanza nell’ottica della sostenibilità.

Gli studenti hanno potuto cimentarsi in uno studio per la valutazione degli effetti degli impatti antropici, come il calpestio, sulla biodiversità e sulla struttura della comunità vegetale. Hanno acquisito conoscenze riguardo le specie indicatrici, le tecniche di monitoraggio ambientale e l’analisi statistica dei dati.

L’esperienza ha rappresentato un’opportunità di contaminazione tra enti di ricerca, associazioni e cittadini intorno ad un tema molto importante, come quello della gestione di spazi verdi urbani quali infrastruttura fondamentale per la qualità della vita nelle nostre città.

L’autore del presente contributo ringrazia tutti gli studenti che hanno partecipato al progetto. Un ringraziamento particolare va a Rocco Labadessa e Francesca Aquilino dell’associazione Terre del Mediterraneo.

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