Agrobiodiversità

Per fare un prato occorrono un trifoglio, un'ape e… il sogno

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Agrobiodiversità

C’è un luogo in Puglia nel quale le coltivazioni biologiche assicurano ampia biodiversità: partendo dal bosco sulla collina, attraverso le siepi spontanee, le erbe, i fiori e le bacche selvatiche, accompagnati dal sussurro del fresco vento di Maestrale che porta il profumo del vicino mare, circondati dalla fauna selvatica, si attraversa un sistema in perfetto equilibrio, all’interno del quale vige una serena armonia. Lasciamo alle parole di Armando Balestrazzi, proprietario della struttura, il racconto di cotanta biodiversità:

«C’è un luogo in Puglia, nelle campagne di Ostuni, tra collina boscosa e mare:  la Masseria Il Frantoio. Un luogo dove da 500 anni è possibile passeggiare in romantica atmosfera attraverso 70 ettari incontaminati, pieni di fiori, api, farfalle, aria, acqua e cibo puliti.

Un luogo dove si raccolgono più di cento tra erbe, fiori e bacche selvatiche, pronti per essere mostrati, cucinati ed offerti in tavola agli ospiti. Un luogo in cui si possono trovare migliaia di olivi millenari, coltivazioni biologiche di frutti antichi, di grano Senatore Cappelli, di ortaggi “biodiversi” e molto altro. 

Ad esempio, 30 anni fa, presso la tenuta appena acquistata, scoprimmo una coltivazione di melanzane bianche; ci fu detto che erano meno produttive di quelle nere o viola ma, una volta assaggiate, decidemmo di piantarle sempre. Senza troppi semi fastidiosi, molto più dolci, da allora sono un punto di forza della nostra cucina per parmigiane e numerosi altri manicaretti tradizionali.

Negli anni uno dei nostri compiti principali è stato scoprire, preservare, moltiplicare, raccontare e far assaggiare tante eccellenze di Puglia, che rischiavano di scomparire.

Abbiamo così iniziato a coltivare cornaletti, fagiolini “pinti mezzo metro”, fagioli di Sarconi, lenticchie di Altamura, lupini, carciofi bianchi e neri di Ostuni, “colirizzi”, fave (delle quali mangiamo semi, baccelli, foglie e… il loro “simbionte”, la ‘sporchia’), e molto altro.

Nella stagione primaverile è particolarmente piacevole tornare “a stare” nella corte, sentendo il profumo delle zagare, osservando i colori della primavera, ascoltando il canto degli uccelli e sorseggiando tisane naturali preparate con erbe biologiche: rosmarino (per la memoria), calendula (antinfiammatoria), finocchietto (digestiva), camomilla (sedativa), agrumi (per i capillari), ma in particolare olivo; con le foglie dei nostri millenari biologici, infatti, si ottiene una bevanda che metabolizza grassi e zuccheri, antiossidante, depurativa ed anti ansia.

Non dimentichiamo poi gli animali selvatici, che ci tengono compagnia: i gechi (andrebbero stipendiati, visto che mangiano un centinaio d’insetti al giorno!), le lucciole, i grilli, le cicale, i bombi (ai quali si devono i fiori gialli per primi ed i lillà per ultimi), le falene, le coccinelle e le api (che impollinano molte delle nostre piante e ci regalano uno splendido miele millefiori!). 

Ci sono poi volpi, donnole, ricci, upupe, tortore, poiane, parrocchetti, colombe, pavoni e pettirossi… una biodiversità che ci fa venire in mente dei celebri versi di Emily Dickinson: “Se io potrò […] aiutare un pettirosso caduto a rientrare nel suo nido, non avrò vissuto invano”.»

Per consentire a chiunque di esplorare più da vicino il valore di questo selvatico mondo, la Masseria Il Frantoio organizza due volte l’anno, nei periodi di marzo e novembre, attività dedicate alla riscoperta della flora spontanea, come testimoniato nel video di copertina.

Un abbraccio di biodiversità aspetta i visitatori delle campagne di Puglia.

Video a cura di: Arch. Francesca Papa.

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