In tale occasione, la Regione Puglia, anche quest’anno, organizza la “Settimana della biodiversità pugliese” dal 17 al 21 maggio.
L’iniziativa, realizzata con il contributo del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, e in collaborazione con le Università e i Centri di ricerca regionali, coordinati dal Dipartimento di Scienze Agro-Ambientali e Territoriali dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, intende favorire la diffusione delle conoscenze sulla ricchezza in biodiversità del nostro territorio. In particolare, quest’anno si è inteso allargare lo sguardo alla biodiversità naturale di cui quella agricola e alimentare rappresentano parte fondamentale nei processi di contrasto al depauperamento delle risorse.
Le azioni della Regione Puglia per la tutela dell’agrobiodiversità sono volte non solo alla tutela ma anche, e soprattutto, alla valorizzazione delle risorse genetiche, vegetali e animali, che risultano fondamentali per un’agricoltura sostenibile e resiliente. L’immensa base genetica costituita dalle oltre 600 varietà vegetali che nei secoli i nostri agricoltori hanno selezionato è uno strumento formidabile per supportare le azioni di adattamento della nostra agricoltura ai cambiamenti climatici e di ricerca di soluzioni di resistenza alle nuove emergenze fitopatologiche.
Le giornate dedicate alla biodiversità raccoglieranno esperienze, conoscenze, incontri, storie, ricerche, curiosità, testimonianze, volti di coloro che hanno contribuito a preservare la bellezza della biodiversità e a tramandarla alle generazioni future.
Sono state coinvolte tutte le scuole pugliesi in un percorso di conoscenza della bellezza delle risorse agro-ambientali del nostro territorio, con la partecipazione al concorso fotografico “Obiettivo Agrobiodiversità”, finalizzato a rendere gli studenti parte attiva nel ‘raccontare’ la nostra biodiversità.
Seppure in modo virtuale, dal 17 al 21 maggio la biodiversità naturale e agricola saranno protagoniste di incontri tra istituzioni, agricoltori, ricercatori, studenti, docenti e biopatriarchi, e docenti con la consapevolezza della pluralità del valore della biodiversità.